Casteldelsasso


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Il borgo in vendita

Il Borgo

  • Il Borgo in vendita

Dal XII al XX secolo sono numerosi i documenti e gli strumenti notarili che ci testimoniano i frenetici passaggi di proprietà e cambiamenti di nome di Castrum Saxi, Villa del Sasso, Tenuta del Sasso, Castel del Sasso.

Eccone un sunto.
Figura il Sasso dato in pegno per 200 danari papiensi nel 1130 da Innocenzo II a Pietro Latro della famiglia dei Corsi; confermato a Odone e Pietro Nipoti di lui Alessandro III nel 1159; riscattato da Celestino III nel 1193. Occupato abusivamente nel 1230 da Rainone della Tolfa, e di lì a poco, da Riccardo di Galeria, Gregorio IX se lo fece restituire. Rainone si sottomise immediatamente agli ordini del papa l' 11 Maggio 1230 dopo il pagamento a mò di penale di libre 1000, Riccardo, più tosto, si piegò al Papa dopo tre anni, 29 Marzo 1233.Nell' ”Elenco del Sale” (1250) Castrum Saxi è tassato per Cinque Rubbia Semestrali; paragonato ad altri insediamenti della zona, questa cifra indicava che gli abitanti erano molti.

Passò Al Venturini figura nella divisione fra la loro famiglia del 1290. Nel 1356 risulta nel testamento di Buzio (Buccio?) Venturini. Risulta dal 1356 al 1374 alle dipendenze di Buccio Romani; poi di Cola e quindi di Messandro. Occupato dai prefetti di Vico durante la ribellione del 1375; nell'atto di concordia stipulato fra loro e il popolo romano in seguito ad arbitraggio di Papa Gregorio IX (1377) fu stabilito che il Sasso “verrebbe” consegnato al Senato Romano per essere da questo restituito ai signori legittimi, i Venturini. Nel secolo seguente XV la tenuta appare di proprietà dell'Ospedale S. Spirito, il quale con bolla del 23 Luglio 1456 fu autorizzato ad alienarla, con molti altri beni.

L'acquirente è il Conte di Anguillara Everso Orsini. Nemmeno un anno dopo, nel 1457, questi rivendette Totum Casale Quod Castrum Saxi Vocatur al Card. Prospero Colonna per 3000 ducati. Nel 1472 figura della Camera Apostolica e per 1/8 di Ceccolella Stefaneschi, alla quale la Camera, per poter riunire quella porzione al resto della tenuta allo scopo di venderla integra a miglior guadagno, la estromette assegnandole un censo annuo. Nerl 1474 la Carnera vende il Sasso a Francesco Crescenzi, il quale, nell'atto di acquisto ne restituì una quarta parte.

Ma l'intero tenimento tornò poi alla Camera, e fu dato da essa in pegno, con altri feudi, nel 1478 al Card. Guglielmo Estouteville. Ripreso alla morte del Cardinale, la Camera il 2 Ottobre 1483 vendette metà della tenuta e del Castello diruto del Sasso ( ai Sassoni) all'ospedale di S. Sisto, che per disposto del fu Meliaduce Cicala mercante genovese, si stava costruendo a Roma presso Ripa Grande. La metà rimasta alla Camera fu data il 29 Marzo 1493 da Alessandro VI (Borgia) al Card. G.B. Savelli, e nel 1501, tolta al Savelli la donò al figlio fanciullo Giovanni Borgia che la “perdette” alla morte (1503) del papa papà. Nel 1506 il S. Spirito ottiene di “poter prendere legna in Tenuta Saxi perché doveva sopperire a grandi spese per l'assistenza ai poveri”.

La tenuta fu poi data interamente e libera da ogni onere da Clemente VII all'Ospedale S. Spirito in Sassia, per compensarlo dei beni alienatigli nel 1527, per far fronte ai bisogni estremi dell'erario dopo il sacco di Roma. E' detto ciò in una bolla del 21 Agosto 1534, di Paolo III, con la quale ordina alla Camera di pagare all'Ospedale “Meliaducis prope de Urbis” un censo annuo di 600 ducati, reddito approssimativo del feudo toltogli sino a che il pontefice ed i suoi successori possano restituire a S. Spirito i beni alienatigli, ed all'Ospedale di S. Sisto la tenuta del Sasso.

E poiché “la tenuta era stata data all'Ospedale di S. Spirito libera di ogni onere”, il papa con la bolla del 19 Aprile 1535 ordinò alla Camera di pagare ai Signori de Rusticis 100 scudi annui, che essi percepivano sulla tenuta del Sasso. La tenuta del Sasso resto al S. Spirito fino al 1552, quando con istrumento Evangelista de Chiccharellis del 5 gennaio fu venduta al nobile Giovanni Patrizi, del fu Francesco, senese. Con i Patrizi per quattro ssecoli esatti, fini questo turbinio di passaggi di proprietà. La borgata si mantenne abitata, tantochè il tenimento prese il nome di Villa del Sasso. Non trascorse un secolo, che l'intrapendenza della Famiglia acquisì la confinante tenuta Castel Giuliano. Fu quindi eretta a marchesato da Alessandro VII nel 1655 il feduo si estendeva dal mare fino a Bracciano. I Patrizi che lasciano memoria di sé, sono vescovi e cardinali, beati e Santi: David m. 1282; Antonio da Monticiano, m. 1300; Francesco detto il “Giglio di Siena”, m. 1326; Patrizio fondatore dell'ordine dei Monaci bianchi di Monte Oliveto, 1319 (affreschi altari in S. Croece).



Gli illustri del Borgo
Francesco Patrizi 1413-1492 letterato e politico.
Nel XVI secolo Francesco Patrizi, filosofo insigne e scrittore 1529-1597.
Francesco Saverio, esegeta 1797-1881.
Saverio Patrizi- Monitoro, entomologo e speleologo 1902-1957.

I Patrizi tutt'ora hanno dimora al Castello del Sasso.




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